Andando oltre immaginari antropocentrici
Quindi, nell’operazione visionaria e profetica, è necessario che l’abilitatore renda visibili nuovi scenari scostandosi dalla dimensione antropocentrica.
Dare strumenti all’uomo per ricostruire la sua stessa realtà, rimuovendo le macerie e gettando nuove fondamenta. Su cosa basarle? Certamente è fondamentale partire dagli errori, in modo da non ripeterli. Come sempre la storia ci insegna.
Quali insegnamenti possiamo traghettare da un mondo all’altro e cosa dobbiamo evitare per dare vita a nuovi paradigmi che spostino realmente gli equilibri del nostro vissuto? Come poter riposizionare l’uomo in una nuova narrativa?
Per riaccendere il dialogo sull’uomo è fondamentale partire da un punto comune. Delineare degli assiomi, ossia dei principi evidenti all’interno della nostra società. Prendere coscienza della loro esistenza e dei limiti che hanno rappresentato per la nostra realtà, al fine di usarli come punto di partenza, fondamenta e pilastri per costruire nuove visioni.
2. Desideri non autonomi
Molto spesso ciò che desideriamo ci viene indotto. Le sempre più sottili e perfezionate logiche di vendita del mercato globale avviano quotidianamente la loro missione per corrompere le nostre menti nell’acquisto di beni. Se prima il piano della scelta era materiale, ora invece, nella società dei servizi dove impera la digitalizzazione, questo piano sfuma. Ciò che si desidera o si compra appartiene ad una dimensione sfumata e pervasiva che, nonostante ciò che crediamo, raramente rientra nella nostra volontà.
3. Geistig K.O.
L’”esistenza intellettuale autonoma” o Geistig come la definisce E. Fromm è stata messa completamente fuori gioco. Anche F. Campagna teorizza l’“Abstract General Entity”. Ma questo non è successo per volere di qualche governo o potere ai piani alti, quanto più per l’assenza di volontà di alcuni al riflettere. La deliberata rinuncia a pensare come individui lasciandosi piuttosto guidare da una collettività schizofrenica.
4. Capitalismo in collasso
Non è più un dubbio. Così come la crisi climatica ci si sta concretizzando sotto gli occhi, alla stessa maniera il capitalismo, nella forma che lo ha caratterizzato per tutti questi hanno non ha più senso di esistere. Un sistema economico e di potere in pesantissima crisi, che può solo condurre al collasso di intere società se non fermato.
5.
Umanità mortale
Ci siamo distratti, avvolti da tutte le comodità di cui ci siamo circondati. Ci siamo dimenticati che veniamo letteralmente dagli alberi, che la nostra natura è biofilica. Siamo esseri fondamentalmente connessi con la natura che non possono pensarsi al di fuori di essa. Ma nella nostra superbia, in un secolo di innovazioni a ritmi vertiginosi, abbiamo dimenticato di essere mortali.
6. ϰατὰ μέτρον
È necessario che l’uomo ritrovi la una misura e agisca e pensi di conseguenza (ϰατὰ μέτρον). Dobbiamo pensarci parte di un sistema più grande di noi che non potremo mai controllare, perché dominato da paradossi e da principi che anche una volta spiegati non riusciranno mai a svelare quel velo insondabile che è costituito dall’ineffabilità della vita.
L’infinità dello spazio, l’enormità sconfinata delle galassie. L’infinitesimo istante caratterizzato dalla vita umana nella storia del nostro pianeta.
Bisogna rimettere l’uomo al suo posto.